La degenerazione maculare senile è una patologia legata all’invecchiamento che colpisce la macula, la porzione di retina più centrale e ricca in fotorecettori, utilizzata per la visione dei dettagli. Il Paziente generalmente lamenta difficoltà nel leggere, scrivere o riconoscere i volti delle persone con cui si relaziona.
I Pazienti possono seguire alcuni consigli utili per cercare di ridurre il rischio di sviluppare la patologia.
Smettere di fumare
Moltissimi studi hanno dimostrato che il fumo aumenta il rischio di sviluppare una degenerazione maculare senile e anche la velocità con cui progredisce la patologia è aumentato. Un Paziente fumatore ha un rischio raddoppiato di sviluppare la patologia rispetto ad un non fumatore.
Mangiare sano
Ridurre l’apporto di acidi grassi saturi (burro, olio di palma contenuto in molte merendine, cioccolata, lardo, ecc.) e abbassare il colesterolo, aumentare l’apporto di omega-3 (contenuto nel salmone, pesce spada, insalata, spinaci, ecc.) ha un effetto benefico su tutto il sistema circolatorio. Diversi studi hanno dimostrato che una dieta povera in acidi grassi saturi e ricca in omega-3 riduce il rischio di sviluppare una degenerazione maculare senile.
Fare esercizio
Un po’ di attività fisica è benefica per la salute di tutto l’organismo, anche dell’occhio. Uno studio ha dimostrato che svolgere attività fisica 3 volte a settimana riduce del 70% la probabilità di sviluppare una degenerazione maculare senile di tipo umida, la forma più insidiosa della patologia.
Conoscere la storia familiare
Conoscere la vostra storia familiare è molto importante: se un vostro parente prossimo ha sviluppato una degenerazione maculare senile avete il 50% di probabilità di sviluppare la patologia.
Effettuare visite oculistiche
Nelle fasi iniziali la degenerazione maculare senile può non presentare una sintomatologia evidente, la patologia però non sfugge alla visita oculistica specialistica che consente di rilevarla anche nelle fasi iniziali. È consigliabile sottoporsi a visite oculistiche specialistiche almeno una volta l’anno dopo i 60 anni.