Glaucoma RingCirca il 50% dei pazienti affetti da glaucoma non segue con costanza le terapie prescritte dall’oculista, rendendoli più vulnerabili ai danni causati dalla patologia. Un nuovo dispositivo però potrebbe rivoluzionare la terapia del glaucoma: si tratta di un piccolo anello in silicone che rilascia un farmaco ipotonizzante con una durata di circa 6 mesi. Questo speciale anello sembra riuscire ad abbassare la pressione interna dell’occhio di circa il 20%: l’aumento della pressione intraoculare può causare lo schiacciamento del nervo ottico e la progressiva riduzione del campo visivo fino alla cecità. Lo studio in fase II ha preso in esame 130 pazienti con glaucoma o ipertensione oculare: 64 pazienti adoperavano l’anello con bimatoprost, altri 66 invece (gruppo di controllo) adoperavano un anello con placebo e comuni colliri ipotonizzanti (timololo 0,5%) 2 volte al giorno: la pressione nel gruppo di pazienti con anello e bimatoprost è calata di 3,2-6,4 mmHg per 6 mesi mentre nel gruppo di controllo con placebo e timololo la pressione è calata di 4,2-6,4 mmHg, a dimostrazione quindi che l’anello riesce ad abbassare di circa il 20% la pressione intraoculare per 6 mesi.

Glaucoma

L’anello è molto semplice da installare (si inserisce sotto le palpebre) e non richiede un intervento chirurgico: soltanto il 6% dei pazienti ha lamentato fastidio causato dalla presenza dell’anello, alcuni pazienti hanno invece lamentato prurito e arrossamento degli occhi, effetto collaterale comune tra i pazienti che assumono terapie ipotonizzanti.

La fase III dello studio è prevista per fine 2016 e prenderà in esame un gruppo più ampio di pazienti.

I ricercatori hanno anche notato che questo speciale anello potrebbe essere utilizzato per il trattamento di numerose patologie anche contemporaneamente: pensiamo ad esempio alle allergie stagionali e alla secchezza oculare.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista online dell’Accademina Americana di Oftalmologia a maggio 2016, attualmente il dispositivo è ancora in fase di sviluppo, ma in caso venisse approvato definitivamente per l’utilizzo potrebbe aiutare moltissimi pazienti nella gestione della patologia, specialmente anziani e allettati, migliorando la compliance e la qualità di vita.

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Foto: aao.org